La musica digitale corre, effetto Maneskin (e non solo)

26 luglio 2021

In occasione della diffusione delle classifiche di vendita del primo semestre GfK ha anche reso noto i dati di vendita nei primi sei mesi dell’anno in Italia.

Dopo un 2020 dove la musica digitale - e in particolare gli abbonati alle piattaforme - sono cresciuti in maniera esponenziale, anche il 2021 si è aperto con numeri rilevanti.

Secondo i dati della società di ricerche il mercato a volume nei primi sei mesi del 2021 ha continuato a correre. Oltre alle forti percentuali dello streaming - che a livello di consumi premium ha visto un’impennata del 52% - per un totale di crescita del segmento del 30%, dopo il pesante impatto del 2020 si registra anche una ripresa del fisico, che segna un +59,4% trainato anche dai risultati del vinile.

In generale, i volumi settimanali di stream nel nostro Paese sono stati superiori al miliardo di ascolti.

Tra i singoli si è sicuramente osservato l’impatto del Festival di Sanremo, che con un’annata particolarmente felice ha visto le canzoni della manifestazione superare complessivamente il milione e mezzo di copie certificate tra oro e platino.

Il bonus cultura 18app, decollato ad aprile con i 500 euro destinati ai diciottenni dell’anno 2002, ha contribuito anche alle vendite nel segmento fisico, dove dopo i ripetuti lockdown dell’anno passato i negozi di dischi hanno visto una crescita significativa.

Le previsioni per l’anno in corso, considerato anche l’ampio consumo di musica sui social media, Tik Tok e Instagram in testa, dovrebbero vedere un trend consistente, anche nel segmento streaming ad-supported, che nel 2020 aveva superato il 31% di incremento a valore.

Sicuramente l’evento più significativo di questa parte del 2021 è l’affermazione a livello globale di una produzione italiana, quella dei Måneskin, la band vincitrice di Sanremo e poi dell’Eurovision, che ha visto il proprio repertorio scalare le classifiche, prima tra il pubblico internazionale legato all’evento di Rotterdam, per poi entrare nelle classifiche di Billboard americane. Un fenomeno virale, che anche grazie ai social media ha raggiunto fan in tutto il mondo, entrando nei primi venti artisti più ascoltati a livello globale su Spotify, con oltre quarantasei milioni di ascoltatori mensili.

L’opportunità del digitale, grazie all’assenza di barriere geografiche e fisiche, che negli anni passati avrebbero reso sicuramente più complicata la scalata di tante classifiche, conferma che anche in un anno come quello della pandemia, senza di fatto musica dal vivo, gli artisti e le case discografiche hanno saputo gestire positivamente la situazione difficile costruendo una strategia legata alle piattaforme streaming e proseguendo nell’attività di pubblicazione di novità.